32
A Raju il tempo si è fermato nel settantatrè. Dopo l’alluvione e la frana, il suo ricordo è rimasto solo nella memoria dei nuovi vecchi. Le case hanno ancora le dispense chiuse con le bottiglie intere di salsa e di olio; il marsala all’uovo, l’amaro e l’anice sono vuoti per metà. Da quarant’anni quel poco che è rimasto è abbandonato. Le case, la divisione delle stanze, i mobili e i letti di paglia mi ricordano gli anni dell’infanzia, quando con la mia famiglia attraversavo l’Italia per andare a trovare i nonni in Irpinia. Tonino abitava in Vico Lentini; viene qui tutte le settimane. Di Raju gli è rimasto un pezzo d’orto e un occhio di vetro. Non sopporta i ragazzi che vengono a manipolare a casa sua. Perché lui non vede solo un paese fantasma.
(Pubblicato su Poetarum Silva)