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claudia angelucci, la leva cantautorale degli anni zero, mannarino, musica, popon, recensione, simona sciacca, supersantos, tony canto
In origine, al tempo del Papa Re, le strade e le statue di Roma venivano omaggiate da Pasquino con le sue rime, con le sue invettive. Oggi, nell’epoca del Pastore tedesco (per dirla alla Manifesto maniera), quelle stesse strade sono attraversate da Alessandro Mannarino con le sue canzoni, le sue strofe. Finalista nel 2009 al Premio Tenco e al Premio Gaber con il disco d’esordio Bar della rabbia, la scorsa primavera Mannarino ha replicato l’esperienza discografica con un secondo album: Supersantos, confermando quasi in blocco i musicisti del precedente lavoro. Tre anni, questi, passati a raccontare dal vivo le sue storie, inventandone di nuove, divertendosi e divertendo il pubblico sempre più numeroso ai suoi concerti (per ben tre volte ha riempito l’Auditorium della Musica di Roma). Continua a leggere