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Il titolo del secondo album dei Banda Fratelli, L’amore è un frigo pieno, finisce per diventare un modo di dire o un insolito modo di pensare. Lo si avverte già nel packaging, confezionato sottovuoto in una busta di plastica trasparente. La band cuneese ha pensato di riempire questo frigo – e quindi il disco (che il comunicato stampa consiglia di conservare, al fresco, nel lettore cd) – con otto tracce pop che provano a raccontare d’amore e d’indipendenza, di (presunta) morte e di rivoluzione. Per dirla in breve: di vita, così come potrebbe fare un bambino di otto anni, magari un po’ precoce. Ma dietro l’ironia e la disillusione degli occhi di questo bambino si nasconde la scrittura di un adulto che, crescendo, vorrebbe cambiare le cose.