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I Love Freak (distribuzione Self), il nuovo progetto firmato dagli Altera, è al contempo un omaggio alla poetica surreale di Roberto Freak Antoni e, in un certo senso, il suo testamento musicale, visto che compare in ben cinque tracce. Realizzato – come sempre più spesso capita in questi ultimi anni – grazie alla piattaforma MusicRaiser e con la collaborazione del Meeting delle Etichette Indipendenti, l’album ospita infatti l’ultimo brano registrato in studio dall’artista bolognese (“Par-lamento“), scomparso poco più di un anno fa, e diversi suoi testi messi in musica.
Le loro carriere – degli Altera e di Freak Antoni – si sono incrociate diverse volte negli ultimi anni, sia nei concerti (come durante la Notte Bianca del 2008 a Genova, cui fa riferimento la copertina) sia su disco (come in “Canto di spine“, tratto da Poetica 2), a confermare come questo lavoro sia nato da un puro sentimento di amicizia e di stima. I Love Freak si apre con “Badilate di kultura”, una raccolta di citazioni di Roberto recitate dalla voce di Alessandro Quasimodo (nipote del famoso Premio Nobel per la letteratura) con l’accompagnamento di Marina La Torre; continua proprio con “Par-lamento”, singolo uscito in vinile, nel quale si citano i nomi di battesimo di alcuni famosi politici per chiudere con un desiderio (in perfetto stile Freak ma che non rivelo). Nel brano, che vede la partecipazione di Bob Callero al basso, c’è un riferimento a Paese scarpa (“cosa pretendi da un paese che la forma di una scarpa?”), canzone che incontreremo poco più avanti nell’ascolto, in una versione riarrangiata dagli stessi Altera. È così che i brani si alternano con tracce in cui risaltano le citazioni e le freddure di Roberto Freak Antoni, tra ironia e provocazione. Compaiono, inoltre, “Però quasi suonato da Alessandra Mostacci (e scartato dalle selezioni di Sanremo 2012), una rilettura teatrale del famoso brano di Walter Whitman (“Oh Capitano, mio Capitano”) e “Moriva in me la poesia”, brano scritto da Bruno Rombi in memoria dell’artista bolognese. Ad accompagnare l’album ci sono anche tre tracce video: il videoclip di “Par-lamento” (girato da Daniele Ciampi e in cui compare anche Vincenzo Motta, il protagonista del bellissimo La bocca del lupo), un breve live in cui Freak parla degli Altera e una testimonianza dello show del 2008, dove si esibì affacciato alla finestra di un palazzo.
“I love Freak” non è propriamente un disco di canzoni, ma qualcosa in cui la parola (di Roberto Freak Antoni, ma non solo la sua) ha un peso ben specifico, che si associa alla musica e l’accompagna durante l’ascolto. Da un punto di vista stilistico, è il classico disco degli Altera, in cui è impossibile dare solo un giudizio musicale. È un omaggio, più o meno riuscito, che vede in “Quasi… Poesia” e “Però quasi” gli episodi migliori e che saluta un grande artista con un percorso sempre in bilico tra poesia e musica.
(Pubblicato su Shiver)