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Marco Natale, autore con esperienze tra fumetto e animazione, ci presenta una nuova avventura per il suo “last pig standing”, testardo eroe idealista in un ingorgo di intrighi e misteri, conditi di sagace ironia e narrati con grande ricchezza visiva. Per questo speciale l’ho intervistato per FuoriAsse.

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Il protagonista di Bacon è un maiale investigatore. Come ti è venuta questa idea insolita?
Di norma, quando penso a una storia, mi concentro su quello che voglio raccontare, che sia un concetto o un’idea. Parto da una situazione e cerco di modellare uno scenario e, allo stesso tempo, un protagonista.
In Bacon, invece, è nato prima il personaggio: alcuni locali serali mi avevano commissionato un’insegna che doveva avere nel logo un maiale. Così, tra i vari concept che ho presentato, c’era anche questo maiale ubriaco al bar. Mentre i clienti scelsero uno degli altri soggetti, più simpatico e accattivante, Bacon rimase sulla mia scrivania, completamente ubriaco.
Ammetto che in qualche modo mi incuriosiva, così ho iniziato a chiedermi perché fosse al bancone da solo, che mestiere poteva fare, in quale posto si trovava e quali altri personaggi lo popolavano. Insomma, la storia stava crescendo intorno al personaggio.

Si può dire una storia noir per un personaggio che sembra vivere in una dimensione del tutto reale.
Quando ero bambino leggevo le storie di Topolino e restavo un po’ deluso dall’inevitabile lieto fine; nessuno si fa mai male, i buoni vincono sempre e, a ogni episodio, tutto si riazzera, con i personaggi che ripartono sempre dallo stesso punto. Quasi come fossero al The Truman Show.
Così ho unito la voglia di noir a quella di rendere reale quel mondo di animali antropomorfi con il maiale investigatore protagonista (indagava per me nel suo mondo), e ho mischiato il tutto con la mia passione per la Storia, inserendo Bacon in un contesto storico ben preciso.

A chi è destinata la storia? Si ha l’impressione che non sia stata scritta solo per un pubblico adulto ma anche per un pubblico molto più giovane.
Si, la storia è scritta per adulti, ma volevo che fosse comunque fruibile da persone di ogni età, giovani e meno giovani. Nel senso che scrivo come sono capace di scrivere, né più né meno, ma cerco di inserire all’interno di una trama principale alcune sottotracce o livelli di lettura, che alcuni possono cogliere e altri no. Ci sono citazioni da film come “Ladri di biciclette” di De Sica e inquadrature ispirate ad altri grandi registi.
Poi ci sono fatti storici come le infiltrazioni mafiose, con personaggi realmente esistiti che hanno agito nella Storia reale. Anche gli attori secondari (penso a Cayman, Fayne, Turtle o Pam) hanno una loro indipendenza e molti potrebbero sostenere una serie da soli.

bacon2Ho letto di differenze tra la versione italiana e quella francese; in cosa consistono?
La prima differenza è nel formato: quello francese è molto più grande e cartonato, ma si tratta di una differenza richiesta dal mercato. La seconda è che ho dipinto (in digitale) due copertine completamente differenti. In quella italiana c’è Cayman (il cattivo) sotto una pioggia battente osservato da una bella Pam (la gatta) e da un’inquietante immagine del Vaticano alle spalle, mentre in quella francese si vede Bacon in un vicolo sovrastato da un Cayman di quinta. Sono molto differenti e mi sono divertito a realizzarle entrambe.
Il volume francese, inoltre, ha qualche tributo in più, tra cui quello di Vittorio Pavesio (mio editore e amico carissimo), di Silvano Beltramo (che ha disegnato un Bacon sotto tiro) e di Fabio Ruotolo, che ha dipinto un Bacon inedito e divertente.

Nell’albo ho notato una certa cura negli avvenimenti. Quanto tempo ti ha tenuto occupato questa ricerca?
La ricerca è sempre stata fondamentale in Bacon. Come dicevo mi piace la Storia, quindi cerco di rispettarla. Leggo libri in merito e cerco su internet testimonianze per almeno un paio di mesi prima di stendere la trama e scegliere il posto adatto; cerco di capire cosa stava succedendo in quell’anno in quella città, e ricerco foto che trasmettano l’atmosfera, i vestiti e le facce dell’epoca. A questo va aggiunto che la ricerca continua anche dopo, per tutto l’anno di lavorazione che – in genere – è necessario a disegnare il volume.

I colori son stati realizzati da sei persone diverse, scelta alquanto insolita; come mai?
Scelta insolita, sì. Sono tutti miei allievi o ex allievi. L’esperienza dell’insegnamento mi ha dato molto, e continua a dare molta soddisfazione, tanto è vero che ho costituito con Joseph Viglioglia (illustratore, fumettista per Bonelli e autore di Mayapan) una società di produzione e soprattutto di formazione nelle arti digitali. Ma non voglio limitarmi a insegnare loro il lavoro, voglio anche dargli la possibilità di fare un’esperienza diretta.
Credo che in Italia ci siano dei veri talenti che faticano a emergere, perché si aspetta sempre che abbiano già esperienza, senza dargli mai l’occasione di farsela. Questo si può cambiare e io gli do credito.

bacon_1Ho letto che ci sarà una seconda trilogia ambientata negli anni cinquanta; puoi già dire qualcosa in più?
È ancora lontana a venire, visto che sto disegnando la fine del primo ciclo.
Comunque mi piacerebbe andare a rileggere gli anni cinquanta per riprendere il design dell’epoca, molto interessante, così come il rilancio economico, il benessere diffuso alle classi medie o i “nuovi” nemici dell’America, i comunisti.
Di fatto gli Stati Uniti, con le sue contraddizioni, possono farci capire come attraverso le epoche l’uomo non cambia molto, utilizza sempre gli stessi meccanismi mentali e sociali. A volte per condannarsi, a volte per salvarsi.

Quindi, per chiudere, dopo Chicago 1936 e Roma 1937, ci sarà Berlino 1938; cosa ci dobbiamo aspettare?
Ci si può aspettare molto; almeno, io mi aspetto molto da questo volume. Come di consueto, sto mettendo grande cura nei disegni e nella costruzione della trama: il povero Bacon avrà delle belle gatte da pelare!
È un personaggio che continua a crescere, così come i suoi compagni di viaggio, che avranno più spazio per raccontarsi.
La trama si sposterà nel cuore della Germania nazista, mostrando alcuni tratti inediti (o, comunque, poco conosciuti) di come effettivamente veniva vissuta la situazione in quei tempi, con il razzismo diventato legge, le invasioni e i discorsi di Hitler. Il tutto, naturalmente, visto in chiave baconiana…

(Pubblicato su Fuori Asse)