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Nel bosco di Malabotta ci sono alberi altissimi e sembra quasi sempre buio. A metà del percorso che abbiamo scelto un’ora prima, si arriva a un rifugio della forestale; è chiuso. Nell’area attrezzata, lì accanto, ci sono tracce di un pasto veloce mentre due verdi bottiglie di birra sono vuote e senza etichetta. Gli animali al nostro passaggio si nascondono, cambiano direzione. Sembrano spargere la voce l’un l’altro perché, durante tutto il percorso, vediamo solo uno scoiattolo che resta immobile qualche istante prima di salire su un albero. Evitano l’uomo, forse ne hanno paura. All’uscita del bosco, dopo che un pastore senza gregge ci avvisa di stare attenti ché nei rifugi si nascondono i latitanti, ritroviamo il cucciolo di gazza accanto all’auto. Mangia un pezzo di pesca e poi sale sul sedile. La famiglia s’allarga.
(Pubblicato su Poetarum Silva)