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Quando ero piccolo, nell’anno in cui l’Italia vinse il suo terzo mondiale, la raccolta differenziata non esisteva ancora. Tutti i rifiuti finivano nello stesso sacchetto di plastica. Mia madre, verso sera, apriva la porta e lo buttava nella canalina posta sulle scale mentre le bottiglie di vetro le metteva in un cestello sul balcone. Nel fine settimana andavamo al supermercato tutti insieme. C’era una macchinetta nella quale inserivi le bottiglie e alla fine stampavaun buono sconto. Certe volte le bottiglie non le prendeva e non sapevi mai cosa fare, se lasciarle a terra o se portartele dietro. I miei, una volta entrati nel supermercato, andavano sempre avanti mentre io restavo lì fermo a mettere le bottiglie una dopo l’altra. Quando finivo, con il mio buono in mano, li raggiungevo, spingendo il carrello. Quasi contento.
(Pubblicato su Poetarum Silva)