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Edoardo ha passi piccoli e scalzi, anche in pieno inverno. Porta sempre un libro nella mano perché leggendo può capire meglio le cose che gli stanno intorno. Si lamenta in continuazione della città, del mare, del freddo o della pioggia. L’altro giorno, seduto in enoteca, ha ordinato il solito bicchiere di vino bianco e togliendosi gli occhiali, tutto rosso in faccia, ha iniziato a recitare un Padre nostro ad alta voce. Alcune parole erano diverse, ma il senso non era cambiato; Lui nei cieli, il pane quotidiano, i debiti e i debitori. Ha esitato solo sul liberarci dal male. Perché, ha detto incrociando il mio sguardo, se ci toglie il male che cosa ci resta? Poi è uscito nel freddo della sera, camminando in mezzo alla strada e ha iniziato a cantare. A bassa voce.
(Pubblicato su Poetarum Silva)