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Chiude il giornale della musica italiana

Dopo cinque anni di attività, PopOn cala il sipario. “La redazione si è fatta grande, professionalmente parlando, e i contatti raccolti ci permetterebbero di coprire in maniera importante tutti i più grandi avvenimenti della musica italiana, ma non ne abbiamo i mezzi”, così in sintesi la direttrice Paola De Simone, che ieri ha annunciato la chiusura attraverso un editoriale visibile a questo link.

“Non serve nasconderlo – si legge ancora – fino a oggi PopOn si è retto su un minimo investimento economico e su un massiccio investimento professionale; tutto questo, però, oggi non basta più. Non basta a metterci in condizioni di lavorare al meglio, non basta a darci i mezzi per esprimere idoneamente il nostro potenziale, non basta a giustificare la professionalità messa gratuitamente al servizio dell’informazione. Quindi, senza girarci troppo intorno – conclude De Simone – l’impegno è divenuto tale da richiedere necessariamente l’intervento di un editore”. Così a partire da venerdì 16 marzo il sito cesserà di esistere.

La notizia ha fatto il giro del web e la redazione è stata raggiunta da numerosi messaggi di lettori affranti e soprattutto di artisti e addetti ai lavori che hanno voluto manifestare solidarietà e apprezzamento per il lavoro svolto negli anni. Segno che PopOn è riuscito davvero a colmare il vuoto che la rete presentava in tema di informazione musicale italiana. Vuoto evidentemente destinato a ricrearsi.

PopOn nasce nel 2008 con l’intento di dedicare spazio informativo alla musica italiana e negli anni si è affermato come punto di riferimento per molti appassionati di musica. Grazie all’alta competenza e professionalità della giovane redazione, PopOn è stato in grado di offrire una costante qualità e cura nella stesura degli articoli, con una particolare attenzione rivolta all’originalità di tutto il materiale pubblicato. Capitanati da Paola De Simone, l’attuale redazione è composta da: Simone Arminio, Michele Monina, Nicola Cirillo, Giulia Zichella, Roberto Paviglianiti, Marco Annicchiarico, Mara Pitari e Carlo Crudele.
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